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La Pianura Veneta
La pianura del Veneto
Alle spalle delle lagune adriatiche si aprono i più grandi e fertili spazi della pianura Veneta.
Questa pianura occupa più della metà del territorio della Regione Veneto, circa il 56 % pari a 10.371 kmq., e ne interessa tutto il settore meridionale e centrale, tra il mare adriatico ed i primi rilievi prealpini.
Questa fascia di territorio piatto si estende dai confini sud-occidentali della regione confinante con la Lombardia e l’Emilia Romagna fino a quelli nord-orientali confinanti con il Friuli per una larghezza decrescente da circa 110 a 55 km.
La pianura veneta si formò durante gli ultimi due milioni di anni per il trasporto a valle da parte dei fiumi di enormi quantità di detriti, che andarono a colmare il grande spazio marittimo interposto tra gli Appennini dalle Alpi creando un territorio dalla regolarità morfologica con la leggera pendenza dalla base dei rilievi a nord-ovest verso il mare a sud-est e dalla ricchezza di risorse idriche superficiali i fiumi e in sottosuolo, fattori decisivi per lo sfruttamento agrario che costituì la base della ricchezza della regione.
In questa vasta pianura spiccano i Colli Berici e i Colli Euganei.
I Colli Berici con altezze massime di 400 m. s.l.m. e sono formati da rocce calcaree.
I Colli Euganei hanno nel Monte Venda con 603 m. s.l.m. la vetta più alta e sono di origine vulcanica con manifestazioni naturali idrotermali soprattutto nella zona di Abano e Montegrotto.
Per il regime idrologico e per le possibilità insediative, la pianura veneta si divide in tre zone:
- La "bassa pianura" formata da depositi più fini ed impermeabili come limi ed argille, con abbondanza di acque superficiali e corsi d’acqua che favorirono le esondazioni.
- La "media pianura" con sabbie e ghiaie, limi ed argille e la presenza, nella fascia settentrionale, della "linea della risorgive" di acque sotterranee che risalgono in superficie.
- La "alta pianura" formata prevalentamente da ghiaie e sabbie, si presenta asciutta per la permeabilità dei suoli che facilita la percolazione delle acque superficiali in profondità.
Questa pianura occupa più della metà del territorio della Regione Veneto, circa il 56 % pari a 10.371 kmq., e ne interessa tutto il settore meridionale e centrale, tra il mare adriatico ed i primi rilievi prealpini.
Questa fascia di territorio piatto si estende dai confini sud-occidentali della regione confinante con la Lombardia e l’Emilia Romagna fino a quelli nord-orientali confinanti con il Friuli per una larghezza decrescente da circa 110 a 55 km.
La pianura veneta si formò durante gli ultimi due milioni di anni per il trasporto a valle da parte dei fiumi di enormi quantità di detriti, che andarono a colmare il grande spazio marittimo interposto tra gli Appennini dalle Alpi creando un territorio dalla regolarità morfologica con la leggera pendenza dalla base dei rilievi a nord-ovest verso il mare a sud-est e dalla ricchezza di risorse idriche superficiali i fiumi e in sottosuolo, fattori decisivi per lo sfruttamento agrario che costituì la base della ricchezza della regione.
In questa vasta pianura spiccano i Colli Berici e i Colli Euganei.
I Colli Berici con altezze massime di 400 m. s.l.m. e sono formati da rocce calcaree.
I Colli Euganei hanno nel Monte Venda con 603 m. s.l.m. la vetta più alta e sono di origine vulcanica con manifestazioni naturali idrotermali soprattutto nella zona di Abano e Montegrotto.
Per il regime idrologico e per le possibilità insediative, la pianura veneta si divide in tre zone:
- La "bassa pianura" formata da depositi più fini ed impermeabili come limi ed argille, con abbondanza di acque superficiali e corsi d’acqua che favorirono le esondazioni.
- La "media pianura" con sabbie e ghiaie, limi ed argille e la presenza, nella fascia settentrionale, della "linea della risorgive" di acque sotterranee che risalgono in superficie.
- La "alta pianura" formata prevalentamente da ghiaie e sabbie, si presenta asciutta per la permeabilità dei suoli che facilita la percolazione delle acque superficiali in profondità.
